Ay, no hay que llorar
Que la vida es un carnaval Y es más bello vivir cantando Oh-oh-oh, ay, no hay que llorar Que la vida es un carnaval Y las penas se van cantando
La vida es un carnaval, Cecilia Cruz
Non c’è da piangere, che la vita è un carnevale, ed è più bello vivere cantando, … E le pene se ne vanno cantando. Il ritornello della celebre canzone cubana di Cecilia Cruz incarnano bene lo spirito dell’evento “Canta che ti passa”, in programma venerdì 24 marzo alle 18, presso la Casa di Quartiere – Centro sociale della Pace di Bologna, in via del Pratello, 53.
La serata di festa, che si configura come un “karaoke stonato” divertente e irriverente, un aperitivo trans-femminista e un’occasione di socialità, è in realtà molto di più. Si tratta infatti di una iniziativa promossa dal Centro sociale della Pace in collaborazione con Laboratorio Smaschieramenti, Rete per l’autonomia, UILDM Bologna, Collettivo Sistemabile, Lesbiche Bologna e Queernelli con l’obiettivo di lanciare una raccolta fondi per finanziare il miglioramento dell’accessibilità della struttura. La Casa di Quartiere è infatti accessibile in carrozzina tramite una piccola rampa, ma necessita di alcuni piccoli adattamenti, in linea con quanto richiesto dalle “Linee guida per la visitabilità” allegate al Regolamento Edilizio comunale di Bologna, che impongono di rendere accessibile almeno l’ingresso dei luoghi aperti al pubblico entro fine settembre 2023.
È un regolamento che è stato ottenuto due anni fa grazie alla spinta di più di 15 associazioni bolognesi e al sostegno dell’amministrazione – spiega Alice Greco, presidente di UILDM Bologna, associazione capofila della rete. – La norma chiede qualcosa di veramente minimale, solo l’adattamento dell’ingresso per le persone con disabilità sensomotorie, mentre sappiamo che l’accessibilità è molto di più, deve tenere in conto tutte le disabilità e le neurodivergenze. Eppure anche il livello davvero minimo di accessibilità, cioè poter entrare in un posto, non è ancora garantito per troppe persone. Proviamo a partire da qui – conclude Greco, – con alleanze sempre più larghe: la battaglia per l’accessibilità riguarda tutti e tutte, così come le lotte per i diritti delle persone LGBT+. Sono questioni di civiltà.
La serata sarà aperta dalla presentazione di una mappatura di 175 locali e negozi bolognesi, dalla quale emerge che solo un quarto di essi è accessibile a persone in carrozzina. Una situazione che dovrebbe letteralmente invertirsi entro l’autunno perché, in mancanza di un adeguamento entro il termine stabilito dal Regolamento (salvo casi di documentata e certificata impossibilità), potrebbero scattare controlli e sanzioni.
La serata seguirà con un “karaoke stonato” per cantare a squarciagola che vogliamo spazi accessibili ovunque, non solo per andare dal medico o pagare le bollette, ma anche per “rimorchiare”, fare festa e divertirci – afferma un’attivista del Laboratorio Smaschieramenti/Rivolta Pride. – Perché la sessualità, inclusa quella delle persone disabil* e neurodivergenti, non può essere considerata un lusso né un tabù. Vogliamo che la nostra socialità abbia tutte le possibilità di esprimersi senza barriere.
Sembra il momento giusto per sollevare il problema proprio a Bologna – concludono gli organizzatori dell’evento, cercando di sensibilizzare la città sul tema dell’accessibilità e della tutela dei diritti – infatti, la Camera di Commercio locale ha appena lanciato un bando che offre un totale di 200.000 euro di contributi alle realtà commerciali che rimuovono le barriere architettoniche. Ci si può candidare entro il 28 aprile. Inoltre, grazie al rinnovo del “bonus barriere” nella Legge di bilancio, il 75% della spesa sostenuta (in questo caso da chiunque, privati o imprese) può essere detratto dalle tasse in 5 anni. Insomma, è il momento per abbattere le barriere quasi a costo zero.
La rete di associazioni di cui parlava la presidente di UILDM, con l’intento di facilitare il percorso di adeguamento dei luoghi aperti al pubblico di Bologna, ha attivato un servizio di consulenza tecnica in collaborazione con CNA.
Per informazioni
051.6490058 | centrosociale.dellapace@gmail.com