Sono coinvolti anche gli enti del Terzo settore nelle nuove misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, nonché per la sicurezza dei minori in ambito digitale (cosiddetto decreto legge Caivano). È stata infatti pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 266 del 14 novembre 2023 la legge n. 159 di conversione del decreto-legge n. 123 del 15 settembre 2023.
È diventato dunque legge il provvedimento del Governo nato per porre un freno al degrado e alla criminalità giovanile nel comune di Caivano attraverso norme più rigorose per contrastare il dilagante fenomeno dei reati commessi da minori.
Con la conversione sono state apportate significative modifiche al testo iniziale: in particolare, sono previste norme sulla vigilanza dell’obbligo di istruzione e sulla verifica dell’età per l’accesso ai siti pornografici e disposizioni che prevedono interventi a supporto delle istituzioni scolastiche del Mezzogiorno (cosiddetta “Agenda Sud”) unitamente a misure per il rafforzamento del personale amministrativo e scolastico, per l’offerta formativa e la creazione di nuovi asili nido per i bambini da 0 a 2 anni.
Per quanto il Terzo settore – nell’ambito del piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione funzionale del territorio – è prevista una semplificazione delle procedure per la concessione di immobili pubblici per fini sociali, con particolare riferimento al sostegno a enti del Terzo settore operanti in ambito artistico e culturale, sociosanitario, sportivo, di contrasto alla povertà educativa e per l’integrazione (art. 1 comma 1).
Per quanto riguarda il processo penale a carico di imputati minorenni, inoltre, la norma prevede, nel caso di reati non gravi, la definizione anticipata del procedimento con sentenza di non luogo a procedere ed estinzione del reato nel caso di esito positivo di un percorso di reinserimento e rieducazione civica e sociale del minore (comma 1 dell’art. 8). Il percorso prevede, sentiti i servizi minorili dell’amministrazione della giustizia e compatibilmente con la legislazione sul lavoro minorile, lo svolgimento di lavori socialmente utili o la collaborazione a titolo gratuito con enti del Terzo settore o lo svolgimento di altre attività a beneficio della comunità di appartenenza, per un periodo compreso da uno a otto mesi.
Ancora, si autorizza la spesa di 25 milioni di euro destinata alle istituzioni scolastiche statali, anche per progetti di rete, delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia (art. 10, comma 3). Le regioni sono state individuate sulla base dei dati relativi alla fragilità negli apprendimenti al fine di ridurre i divari territoriali, contrastare la dispersione scolastica e l’abbandono precoce, nonché prevenire processi di emarginazione sociale. Per il perseguimento di tali finalità, è prevista anche la promozione del supporto socio-educativo anche con il coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore.
Inoltre, la disposizione incrementa, a decorrere dall’anno scolastico 2023/2024, di 6 milioni di euro annui il Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (Mof) per il perseguimento di diverse finalità (art. 10 comma 5). Tra queste, la prevenzione di fenomeni di dispersione nelle istituzioni scolastiche in aree a forte rischio di abbandono e l’ampliamento dell’offerta formativa delle medesime istituzioni scolastiche mediante l’attivazione di progetti specifici, anche in ambito extracurricolare, con l’eventuale coinvolgimento degli attori sociali e istituzionali dei territori interessati e anche degli enti del Terzo settore.
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Fonte csvnet.it | Notizia censita da VOLABO il 20/11/2023.
Notizia del 17/11/2023 di Chiara Meoli – Cantiere terzo settore.
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