Con l’intento di coinvolgere il non profit locale nel favorire l’emersione di situazioni critiche connesse al gioco d’azzardo il Dipartimento Welfare e promozione sociale del Benessere di Comunità del Comune di Bologna, l’Ausl di Bologna, la cooperativa sociale Solco Dai Crocicchi in collaborazione con Università del Volontariato di Bologna di VOLABO invitano le associazioni e i volontari a partecipare al percorso di informazione e sensibilizzazione online “QUANDO IL GIOCO DIVENTA DIPENDENZA. Il disturbo da gioco d’azzardo, caratteristiche, approfondimenti e il ruolo del Terzo Settore nella rete”, in programma nel secondo pomeriggio di lunedì 13, 20 e 27 marzo.
Il gioco d’azzardo in Italia cresce di anno in anno. Secondo i dati pubblicati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nel sito e nel Libro Blu 2021 il volume di denaro giocato nell’ambito del gioco legale è passato dai 34,7 miliardi di euro del 2006 ai 111 miliardi del 2021, e per il 2022 si stima una ulteriore crescita del 30% sull’anno precedente. A questi numeri va aggiunto il gioco illegale, anche se non è possibile dimensionarlo.
Il fenomeno ha dimensioni preoccupanti, perché spesso si lega a situazioni di vulnerabilità che, in alcuni casi, possono degenerare in una vera e propria dipendenza, altrimenti connotata come ‘disturbo da gioco d’azzardo’, con numerose conseguenze negative sui piani economico, sociale, relazionale, della salute e della sicurezza.
Il Terzo settore può giocare un ruolo fondamentale in sinergia con i Servizi per contrastare e prevenire le situazioni più rischiose perché, per sua missione, agisce la prossimità, si pone come antenna di comunità in grado di ascoltare e intercettare problemi e particolari condizioni di fragilità. L’idea di questo percorso è di porre le basi per conoscersi e costruire una rete che collabori su questo fronte.
Perché partecipare
“Difficilmente un solo attore riesce individualmente a contrastare il fenomeno. La richiesta d’aiuto rimane perlopiù sommersa e non è immediato rivolgersi ai Servizi specialistici – spiega Valentina Vuolo, responsabile area integrazione sociale Cooperativa Solco Dai Crocicchi -. Per proporre efficaci azioni di contrasto è necessario creare una rete che includa le risorse sanitarie e sociali e quelle provenienti dal volontariato e da tutto il privato sociale.
Mi aspetto un’ampia partecipazione delle associazioni perché insieme a noi, come soggetti del Terzo settore, possiamo rappresentare un’antenna ricettiva del problema, ognuno con la propria competenza.
L’invito è di aiutarci ad alzare quel velo di stereotipo collettivo che il tema del disturbo da gioco d’azzardo si porta dietro. Ѐ ora di guardarlo per quello che è: un problema sociale e sanitario di grande rilevanza del quale è bene interessarsi per comprendere al meglio come contribuire a contrastarlo.”“L’obiettivo di questo percorso è diffondere conoscenza e consapevolezza sul fenomeno del gioco d’azzardo e sui rischi per la salute che può provocare – afferma Eugenio Soldati del Comune di Bologna, Dipartimento Welfare e Promozione del Benessere di Comunità -. Ognuno di noi può diventare promotore di buone pratiche per la salute all’interno dei contesti sociali che vive. È qui che emerge la centralità dell’alleanza tra servizi pubblici e Terzo settore, per cercare di estendere una cultura della prevenzione e del riconoscimento precoce del disturbo da gioco d’azzardo. E per promuovere la rete dei servizi territoriali a cui accedere in caso di bisogno.