“Semi di libertà” per i detenuti

Formare i detenuti della Dozza sull’agricoltura biologica e urbana per avviare all’interno del carcere un’attività di impresa per la produzione di piante tradizionali e aromatiche da destinare al consumo interno e alla vendita sul mercato. E’ l’obiettivo del progetto Semi di libertà, promosso da Comune, Università, Casa circondariale Dozza, Cefal, Centro Poggeschi, associazione Streccapogn e cooperativa sociale Pictor che lo scorso 12 aprile hanno firmato una convenzione.

L’iniziativa prevede il recupero della serra del carcere e la costruzione di un impianto fotovoltaico per garantire la massima autonomia dal punto di vista energetico dell’ambiente destinato a vivaio.
Il percorso, che durerà fino al dicembre 2018, permetterà ai detenuti coinvolti di acquisire abilità professionali spendibili all’interno del carcere nella fase detentiva e all’esterno, dopo la scarcerazione. La formazione professionale sull’agricoltura biologica e urbana è affidata a Cefal in collaborazione con alcuni docenti della Scuola di Agraria. L’avvio dell’attività di impresa all’interno della quale saranno impiegati i detenuti nella produzione di piante sarà a cura della cooperativa Pictor. Tutte le coltivazioni avranno la certificazione biologica.

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