TEMPO DI INCLUSIONE: ARTE, MUSICA E STARE INSIEME

Il progetto realizzato nel distretto di San Lazzaro di Savena di cui ci parla Rita Dall’Olio dell'Associazione Amici di Tamara e Davide

Tempo di inclusione è un progetto realizzato nel distretto San Lazzaro di Savena da 5 associazioni:

AMICI DI TAMARA E DAVIDE IDEE E PERSONE IN CAMMINO ODV, CENTRO SOCIALE CULTURALE E RICREATIVO ANNALENA TONELLI, ASSOCIAZIONE GRD GRUPPO GENITORI RAGAZZI DOWN, COORDINAMENTO ANCESCAO DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI BOLOGNA, AUSER VOLONTARIATO DI BOLOGNA.

La rete, attraverso un approccio di coinvolgimento partecipato, ha lavorato per favorire l’inclusione sociale di persone con disabilità, dando loro l’opportunità di partecipare attivamente a iniziative di carattere culturale, i cui ingredienti principali solo l’arte, la musica, la socialità.

Rita Dall’Olio dell’Associazione Tamara e Davide, capofila del progetto, ci ha parlato dell’importanza del ruolo dei volontari come anello di congiunzione nella comunità che facilita l’accesso a varie opportunità di socializzazione, svago, crescita personale, cultura alle persone portatrici di un disagio.

La mia associazione si chiama Amici di Tamara e Davide e siamo un centinaio di soci circa. Ci occupiamo di persone che hanno bisogno, anziani, bambini con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento). Assieme alle associazioni Centro Tonelli e Genitori GRD abbiamo realizzato questo progetto. Siamo dislocate in punti differenti, noi siamo a Rastignano, mentre gli altri sono a San Lazzaro ma condividiamo gli stessi obiettivi, desideriamo condividere un Tempo di inclusione, e insieme abbiamo scelto di concentrare la nostra attenzione sulle persone di minore età e sulle loro famiglie.

Di solito gli utenti vengono segnalati dai servizi sociali, dalle Caritas, dalle scuole, dalle parrocchie, dal servizio di neuropsichiatria infantile. In Tempo di inclusione abbiamo voluto inserire il nostro punto d’ascolto che è attivo da più di otto anni. Ascoltiamo le problematiche, i bisogni e le richieste di aiuto di varia natura fatte dai familiari come la perdita di un caro, un figlio con un disturbo dell’apprendimento, le famiglie migranti.
Poi ci confrontiamo con i servizi sociali del comune o con la Caritas e, dopo aver ascoltato le vicende delle persone, cerchiamo di aiutarle, e cerchiamo di insegnare loro a camminare con le proprie gambe, con le proprie risorse. L’associazione non deve essere l’unico luogo in cui si ritrovano le risorse, ma soprattutto il luogo dove si impara ad aiutarsi, anche ritrovando forza e fiducia.

Come associazione Amici di Tamara e Davide abbiamo fatto laboratori di arte terapia e musicoterapia con bambini affetti da DSA, nei quali è stato coinvolto un rapper e uno psicologo. I bambini di otto, dieci anni che ascoltavano un pezzo musicale erano invitati a elaborare un prodotto artistico sotto forma di disegno, mimo … Poi questi elaborati sono stati osservati e vagliati dallo psicologo.  

L’Associazione GRD ha proposto il laboratorio espressivo “Bimbo anch’io” per 8/10 bambini con disabilità da 1 a 8 anni insieme a un loro genitore e/o familiare e il progetto “Stare bene assieme”” per gli adolescenti disabili che chiedono di uscire, di incontrare coetanei; in questo modo si è voluto avviare un percorso che aiuti un gruppo di adolescenti con disabilità a costruire sani rapporti di amicizia.

Infine voglio sottolineare le attività del Centro Annalena Tonelli, che ha operato in vari modi, dalla cura del corso per i volontari, alle applicazioni delle metodiche del corso nel progetto, alla creazione di un orto sinergico pensato per i bambini, in cui potevano osservare un orto formato da piante in relazione tra loro che in un certo senso si auto-alimentano.

Vorrei davvero sottolineare il ruolo del volontariato, prezioso perché è l’anello di congiunzione della catena. Noi congiungiamo gli utenti con le istituzioni. Se non ci fossero i volontari, con la loro sensibilità, passione, caparbietà, gli utenti non avrebbero dei percorsi di inclusione personalizzati così ben strutturati e pensati.

Tempo di inclusione: arte, musica, stare insieme. Leggi una breve descrizione del progetto.

San Lazzaro

  1. AMICI DI TAMARA E DAVIDE, IDEE E PERSONE IN CAMMINO ODV
  2. CENTRO SOCIALE CULTURALE E RICREATIVO ANNALENA TONELLI
  3. ASSOCIAZIONE GRD GRUPPO GENITORI RAGAZZI DOWN
  4. COORDINAMENTO ANCESCAO DELLA CITTA’ METROPOLITANA DI BOLOGNA
  5. AUSER VOLONTARIATO DI BOLOGNA
  • Sostegno all’inclusione sociale, in particolare delle persone con disabilità e non autosufficienti
  • Contrasto a condizioni di fragilità e di svantaggio della persona al fine di intervenire sui fenomeni di marginalità e di esclusione sociale, con particolare riferimento alle persone senza dimora, a quelle in condizioni di povertà assoluta o relativa e ai migranti.
  1. Sostenere minori che si trovano in condizioni di difficoltà e/o fragilità relazionale e sociale (minori con disabilità, con disturbi specifici dell’apprendimento, stranieri, che vivono all’interno di contesti familiari fragili e/o multiproblematici) e che per questo hanno difficoltà ad accedere a opportunità educative, ricreative e di socializzazione
  2. Favorire lo sviluppo di relazioni e socialità tra bambini e ragazzi e migliorare le relazioni affettive intrafamiliari.

AZIONE 1 – PUNTO ASCOLTO | Il punto di ascolto è diventato un punto di riferimento per la comunità. Le persone hanno imparato ad avere fiducia e condividere le proprie difficoltà con i volontari. Si offre un momento di concreta solidarietà che può durare anche diversi mesi o anni, incoraggiando le persone a camminare con le proprie gambe e aiutandole a trovare in sé stesso le risorse per uscire dallo stato di crisi. Fondamentale è la rete con le altre realtà che gravitano sul territorio per  la costruzione del punto di ascolto e quindi anche dei percorsi delle persone che vi si rivolgono.

AZIONE 2 – LABORATORI DI MUSICOTERAPIA E ARTETERAPIA | È stato possibile impostare un lavoro con minori con DSA o BES tramite attività musicali e artistiche a fine percorso è stata organizzata una piccola festa per gratificare i bambini che hanno partecipato agli incontri. Ciò a favorita la socializzazione e complessivamente aumentata autostima dei bambini.

AZIONE 3 – LABORATORIO COMPITI |È stato realizzato un corso di formazione per volontari sulle tecniche di apprendimento, in modo da acquisire maggiori conoscenze sui metodi di studio, il rafforzamento dell’attenzione e della memoria, per un’applicazione pratica nel servizio del laboratorio compiti al servizio di minori con particolari necessità segnalati dai servizi e da altri attori del territorio.

AZIONE 4 SABATO DA LEONI | Per bambini (6-10 anni) in condizione di emarginazione e fragilità segnalati dal territorio è stato offerto uno spazio con aiuto compiti, laboratori manuali e giochi anche all’aperto, e un’attività musicale per ragazzini 11-16 anni, allo scopo di creare relazioni e sviluppare la socializzazione.

AZIONE 5 ORTO SINERGICO | Attività didattica ambientale con parti teoriche e pratiche con una quarantina di bambini di 8-10 anni, in collaborazione con una scuola primaria del distretto. Occasione per comprendere come si può produrre senza danneggiare l’ambiente utilizzando le naturali proprietà del suolo e come i sinergismi che la natura mette in campo sono un esempio di collaborazione positiva da recepire e trasferire nei rapporti con gli altri.

AZIONE 6 BIMBO ANCH’IO | Attraverso laboratori espressivi con arte terapeuti e volontari, i genitori di bambini disabili sono stati sostenuti nel  maturare la consapevolezza delle potenzialità del proprio figlio, offrendo loro uno spazio per allontanarsi dalle preoccupazioni e divertirsi insieme.

AZIONE 7 STARE BENE INSIEME | È stato offerto ad un piccolo gruppo di adolescenti disabili uno spazio per far emergere i vissuti spesso frustranti, comuni ed elaborare insieme strategie collaborative e di accettazione. Un lavoro utile a riconoscere le emozioni proprie e degli altri, per sviluppare relazioni di amicizia con disabili e non.

Le associazioni della rete operano in luoghi diversi ma condividono gli stessi obiettivi. Il progetto ha dato l’opportunità di: dare sostegno ed aiuto mirato a bambini e ragazzi con difficoltà di vario tipo, offrendo loro uno spazio e delle attività attraverso le quali migliorare relazioni sociali carenti, problemi di apprendimento, scarsa autostima, intervenendo in situazioni di deficit veri e propri, e non ultimo sostenendo le famiglie con minori attraverso l’ascolto dei bisogni e delle difficoltà per poter attuare percorsi di fattivo aiuto.

I nostri interlocutori sono stati le scuole, le parrocchie, i servizi sociali minori dei comuni di riferimento e dell’Ausl, le Caritas ed altre associazioni o gruppi con le quali si è sempre operato in sinergia.

Il progetto si è sviluppato a favore di minori e particolare attenzione è stata rivolta alla famiglia, poiché spesso risulta complicato per i genitori riconoscere e ammettere la difficoltà del proprio figlio, per questo motivo il ruolo dei volontari è stato fondamentale per la loro personale sensibilità, per la grande capacità di accoglienza e l’aver saputo conciliare i bisogni e le richieste con l’offerta proposta nell’ambito del progetto.

Il progetto si è sviluppato con diverse azioni nei vari luoghi operativi e non si sono esaurite con la conclusione del progetto, ma sono continuate nel tempo e hanno sviluppato altre idee e iniziative maturate dall’esperienza fatta. Ha inoltre permesso alle associazioni coinvolte di scambiarsi buone pratiche e rafforzare le relazioni con i diversi attori del territorio.

  • Anziani over 65: 62
  • Minori: 119
  • Genitori di minori: 37
  • Disabili: 13
  • Altro: volontari formati 4
  • Destinatari indiretti (es. comunità, cittadinanza, famiglie studenti…): 250 (evento finale)

35 (di cui 9 < di 35 anni)

Per informazioni:

Amici di Tamara e Davide

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