Università del Volontariato raccontata da un blog di studenti

Università del Volontariato di Bologna lancia UniVol Bologna StoryBlog, un blog ideato e realizzato dagli studenti del corso di Laurea magistrale in Comunicazione sociale e d’impresa dell’Alma Mater Studiorum – partner di UniVol – per raccontare l’esperienza formativa dei volontari con un tono leggero e informale, secondo il punto di vista “interno” di corsisti e docenti.

 

La redazione, composta da 11 studenti coordinati dalla tutor Elena Scarpellini, nei prossimi mesi offrirà una “narrazione” di Università del Volontariato di Bologna costruita attraverso gli occhi e la voce di chi vive in prima persona questa esperienza. Tanti saranno i contenuti multimediali in cui corsisti e docenti parleranno di sé e di ciò che li ha spinti ad partecipare a UniVol.

 

L’esperienza del blog, come racconta Elena Scarpellini, prende le mosse dal laboratorio di storytelling, che l’anno scorso ha portato gli studenti  a incontrare i volontari per raccontarne le storie: “Questa esigenza di raccontare e raccontarsi è stata fatta propria dagli stessi studenti animatori del blog, sia nel senso che il blog cerca di fornire uno sguardo basato sul punto di vista della persona, ma anche per come gli studenti hanno velocemente costruito un gruppo di lavoro coeso con un forte senso di empatia”.

 

Storyblog rappresenta per molti studenti un’occasione di avvicinarsi a al mondo del volontariato, spesso poco noto, e per modificare la percezione che ne hanno: “La figura del volontariato – afferma Federica Lolli, una delle studentesse coinvolte – mi risultava un po’ astratta, come il buon Samaritano che si dà in tutto all’altro, ma attraverso questa esperienza ho conosciuto tante persone che semplicemente dedicano poche ore a settimana per aiutare gli altri, e al contempo fanno qualcosa di piacevole per sé. Questo mi ha aiutato molto a concretizzare questa figura”.

 

Per gli studenti Storyblog è anche una opportunità formativa pratica che favorisce lo sviluppo di competenze trasversali, necessarie in un contesto professionale, come afferma Alberto Capone, un altro studente del laboratorio: “nei corsi universitari non sempre troviamo possibilità di questo genere, fare un’esperienza didattica che ci avvicina a un contesto di lavoro di gruppo e a delle esigenze di coordinamento, sia al nostro interno che con i nostri interlocutori esterni. Per molti di noi si tratta di una novità”.

 

Il blog rappresenta un’innovazione nella comunicazione di Università del Volontariato di Bologna, ha stimolato una riflessione su come i mondi del volontariato e della comunicazione possano compenetrarsi. Su questo tema gli studenti stessi hanno spunti utili: “Un comunicatore – afferma Federica Lolli – per presentare al meglio un’organizzazione di volontariato dovrebbe ascoltare i volontari e riportarne degli aneddoti, capire come il volontariato cambia la vita dei volontari: il focus non è tanto su “cosa puoi fare per gli altri” ma su “cosa puoi fare per te stesso”. Questo può essere utile a ribaltare gli stereotipi sui volontari”. Continua Alberto Capone: “Spesso nelle organizzazioni di volontariato le attività di comunicazione sono tralasciate per dare spazio alle finalità primarie, ma la comunicazione può dare un contributo utile anche in questo senso: la sfida è quella di considerare il volontariato come qualcosa che si può promuovere, alla stregua di un prodotto, e renderlo più appetibile”.

 

La possibilità di far cooperare questi due mondi è dunque uno degli aspetti centrali di esperienze formative come Storyblog, in cui, dice Elena Scarpellini “vengono fuori spesso visioni nuove, a 360 gradi del volontariato, come un mondo in cui ognuno ha un ruolo e si crea un ruolo, intorno al quale ruotano tante attività, e all’interno del quale c’è tutto, non solo il dolore e la pietà”.

 

Per saperne di più
Univol Bologna Storyblog
Università del Volontariato

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